BANDO TURISMO: QUALCHE ANOMALIA DI TROPPO
Certamente un’uscita fuori luogo quella
che ha visto la giunta Natali indire un bando per l’affidamento della gestione dei servizi turistici, dei siti e delle aree archeologiche solo al termine di
un mandato quanto mai distratto sul tema. Tralasciamo l’inopportunità che vede
una giunta uscente pianificare e decidere l’idea di turismo per i prossimi 5
anni, vincolando in tal modo qualsiasi futura amministrazione vincente alle
prossime consultazioni di maggio; tralasciamo anche il ristrettissimo tempo di
apertura del bando (si è applicato il minimo consentibile per legge che
casualmente proprio oggi, 5 marzo, è stato prorogato di pochi giorni); come
detto, non è solo la tempistica a non essere stata azzeccata ma, a parer nostro,
anche i contenuti di tale gara.
1) Nel titolo del bando e del
capitolato d’oneri si legge, testuali parole, “concessione della gestione dei
siti e delle aree archeologiche esistenti sul territorio del comune di
Tuscania”. Quali sono questi siti e
queste aree archeologiche? Quelli oggetto della convenzione tra il Comune e la
Sopraintendenza dei beni per l’Etruria Meridionale (quelli gestiti
precedentemente dalla Curunas per intenderci) o tutti i siti presenti nel
territorio del Comune?
2) Nel Capitolato (art. 3) a cui il
bando rimanda nell’individuare i siti oggetto della gestione si citano una
serie di luoghi di Tuscania e si dice che la disponibilità di tali luoghi è
regolata da accordi e Convenzioni in essere tra il Comune e gli Enti
proprietari o tutori dei presidi, si citano poi i parroci, le sopraintendenze
architettoniche e archeologiche ecc. Dunque, da come si legge, il Comune ha in
essere un accordo con la Sopraintendenza
per la gestione di San Pietro, e nessuno lo sapeva? E’ stato risolto il
problema della disponibilità di San Pietro riuscendo la dove tanti fallirono
dal 1873 ad oggi? E non è stato mai comunicato a nessuno? Se così fosse ci
meravigliamo di come fino a poco tempo fa la mancanza di questi accordi sia
stata la giustificazione dei ristretti orari di apertura delle basiliche nonché
la sporcizia, i furti e l’assenza di illuminazione che regnano sovrani.
3) Come si legge nel capitolato vengono
affidati in concessione i servizi di informazione e di accoglienza turistica.
Questi servizi si esplicano attraverso un ufficio turistico (PIT) e attraverso
dei presidi turistici, cioè i luoghi in concessione di cui prima (art 3). I
servizi da effettuare sono informazione ed accoglienza, visite guidate,
bookshop, eventi, attività didattico culturali, salvaguardia e pulizia e
manutenzione di alcuni presidi. Non è minimamente specificato come si intende
strutturare tali servizi, come distribuirli nel punto informazioni o nel sito.
Questo genera confusione e naturalmente una estrema libertà di gestione per colui che vincerà il bando.
4) L’accoglienza è uno degli obiettivi
cardini di un ufficio turistico. Deve essere garantita da chiunque gestirà i
contenuti del bando, perché rientra nelle funzioni cosiddette pubbliche. Nel
capitolato non sono specificati i requisiti minimi per garantire questo
servizio, ma alla voce accoglienza sono attribuite attività che con essa hanno
poco a vedere. Perché nel bando non vi è alcun accenno alla garanzia della
salvaguardia delle funzioni pubbliche che un ufficio turistico comunale deve
garantire? D’altronde chi vincerà userà suolo pubblico, strutture pubbliche e
gestirà beni pubblici.
5) L’altra attività fondamentale è la
promozione e la valorizzazione. Nessun accenno nel bando. Un ufficio turistico
deve promuovere il territorio, gli operatori locali devono essere coinvolti e
segnalati in maniera equilibrata e senza favoritismi di sorta. Altrimenti è
inutile che il Comune ponga il turismo tra i suoi obiettivi politici, esso deve perseguire lo sviluppo economico e sociale della comunità e non di
privati.
6) Sappiamo dell’esistenza di un
progetto che coinvolgeva gli operatori e le associazioni locali, che li ha
visti coinvolti e partecipi a partire dalla prima riunione dell’11 ottobre 2013
a cui abbiamo partecipato anche noi. Perché non inserire all’interno del bando
un punteggio maggiore ai progetti locali che porterebbero occupazione e
ricchezza nel territorio? Perché le associazioni sono state coinvolte per mesi
quando le decisioni prese sono state altre? Bastava crederci e perderci un po’
di tempo, ma forse è troppo chiedere di perdere tempo per i propri cittadini?
7)Perché all’ultimo sono stati
modificati alcuni requisiti di partecipazione cambiando in questo modo il
livello dei titoli di studio e di altri requisiti professionali?
Ci
auguriamo che tale bando porti ad una soluzione positiva e migliorativa per il
turismo di Tuscania, unica e vera risorsa di rilancio. Certo, le premesse non
sono delle migliori…
Se esistesse questa convenzione con la Sopraintendenza per la gestione delle basiliche di Tuscania il sindaco o chi per lui dovrebbe spiegare perchè finora è stata taciuta.Siccome non confido nell'esistenza di questa convenzione credo che il bando stesso sia mendace e quindi invalidabile, seppure non sappia in quale sede ( Esposto alla procura?). Oppure, facendo l'avvocato del diavolo, si tratta né più né meno di uno stratagemma elettorale, confidando che poi la prossima amministrazione abbia vita facile nell'annullare il bando stesso.
RispondiEliminaCredo che il rapporto con la Sopraintendenza per la gestione delle basiliche ci sia, perchè per prenotare la chiesa di San Pietro per un'eventuale matrimonio bisogna per l'appunto fare richiesta scritta e pagare proprio la Sopraintendenza.Le domande e le richieste di chiarimento sul bando da parte del M5S sono lecite e corrette.Mi auguro soltanto che l'ottusità Tuscanese lasci spazio a voi (e quindi ai cittadini), lasciando da parte i soliti noti.
RispondiEliminaSe ci crediamo....VINCIAMO NOI !
RB Tuscania