ARSENICO NELL’ACQUA: LE ASSURDITÀ DI UN’EMERGENZA
Vogliamo informare i cittadini sugli
ultimi sviluppi che riguardano l’acqua, il nostro bene più prezioso, e le
numerose problematiche ad essa purtroppo correlate.
È notizia di alcuni giorni fa che la Regione Lazio in data 11 Febbraio 2013 con nota 625 ha invitato l’Ausl di
Viterbo ad applicare le sanzioni previste sia a carico dei sindaci che dei
gestori, nonostante le ordinanze di non potabilità dell’acqua. La Ausl di
Viterbo, dunque, ha proceduto all’emanazione delle sanzioni (circa 20.000 €)
secondo i termini di legge e su indicazione esplicita degli uffici preposti
della Regione Lazio. Inutile sottolineare il paradosso di questa scelta, ma ci
preme ricordare che l’incarico di risolvere l’emergenza arsenico è stato assegnato
alla Regione con l’istituzione di un commissario straordinario ad hoc volto a
risolvere la criticità. Ora la stessa Regione multa i sindaci per incompetenze
proprie. Come al solito a rimetterci saranno i cittadini che dovranno pagare
più volte questo problema trascurato per oltre 10 anni.
Questo continuo giochino dello
scaricare le proprie responsabilità contribuisce sempre più a disaffezionare i
cittadini dalla politica. Disagio manifestato anche con la volontà di non
pagare una bolletta ritenuta dai più ingiusta. È il caso per esempio di Canino
e di altri paesi della Tuscia dove per diversi motivi (vuoi per pura protesta,
vuoi per evidenti difficoltà economiche) stanno aumentando i casi di morosità.
A tali azioni dei cittadini la Talete sta rispondendo “arrogantemente” con
decine di distacchi per morosità dell’utenza idrica con sospensione della
fornitura dell’acqua e conseguente inaccessibilità ad un bene che la stessa
Talete definisce all’art. 4 della Carta dei Servizi “… un diritto fondamentale,
irrinunciabile ed inviolabile dell’individuo …”. Proprio per questo il
Movimento 5 Stelle di Canino, insieme ad altri gruppi della Tuscia, si è
attivato per porre un freno a questa situazione per molti insostenibile,
raccogliendo delle firme per una petizione da inoltrare ai rispettivi sindaci.
Gli attivisti di Canino inoltre sottolineano come nel corso degli anni le
tariffe, decise dai sindaci e dal Presidente della Provincia di Viterbo membri
dell’ATO 1, per gli utenti siano cresciute in modo esponenziale (la tariffa
minima in sei anni è aumentata di circa il 125%) senza che a ciò corrispondesse
un miglioramento del servizio.
Tutto ciò deve essere da monito e soprattutto deve far riflettere
per quanto riguarda il futuro del servizio idrico di Tuscania. Attualmente il
nostro Comune non ha conferito il servizio alla Talete anche se, a quanto ci
risulta, possiede il 2% del capitale sociale. Il che significa che è obbligato
ad intervenire nel ripianamento del bilancio per la quota di partecipazione che
possiede.

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