IL CREPUSCOLO DELL'AMMINISTRAZIONE BARTOLACCI CHE RINNEGA IL SUO STESSO PROGRAMMA ELETTORALE



Continua il periodo di difficoltà della compagine di Bartolacci dopo il Consiglio Comunale di martedi scorso che non si è tenuto per l'assenza di alcuni componenti della maggioranza stessa. Eccoci alla provvidenziale (e furbescamente prevista) seconda convocazione di sabato 09  marzo.
Una seconda convocazione che vedeva ancora assenti i due membri della maggioranza e che ha avuto inizio solamente grazie al fatto che in base al regolamento il numero legale si riduce ad un terzo dei componenti. Quindi ormai una maggioranza in equilibrio precario e dipendente da un semplice raffreddore di uno dei superstiti.
 
A dire il vero sembrava che la presenza dei membri della risicata maggioranza fosse ancora una volta solo di contorno, visto che il Sindaco ha preteso di dare tutte le risposte, le spiegazioni e le giustificazioni, come unico attore protagonista. Dimostrazione del tipo di amministrazione che Tuscania ha avuto per quasi 5 anni: tutta imperniata sul leader e con un contorno poco rilevante.

Il Sindaco, come al solito poco incline ad ascoltare, ha continuamente interrotto gli interventi dell’unico consigliere di minoranza presente (il nostro Portavoce Rossi), dando ancora una volta dimostrazione di essere poco avvezzo al dialogo, preferendo spesso scendere sul piano della provocazione personale, ed arrivando ad usare riferimenti per nulla rispettosi nei confronti di un Ministro della Repubblica attualmente in carica. Il tutto nell’assoluto silenzio-assenso della Presidente del Consiglio.

Interessanti alcuni spunti emersi tramite le nostre interrogazioni, alcune aspettavano risposte da anni! Il Sindaco ha finalmente ammesso di aver cambiato idea rispetto alle promesse elettorali che lo vedevano favorevole ad un canile comunale. Bartolacci ha dichiarato in maniera definitiva che non vuole realizzare, nè tantomeno metterà a disposizione il terreno destinato a tale scopo, previsto come da variante al Piano regolatore esistente. Una marcia indietro clamorosa sul canile a gestione comunale per combattere il fenomeno del randagismo che annualmente costa alle casse comunali oltre 70mila euro. Ancor di più se si pensa che il progetto affossato da questa amministrazione è lo stesso che alcuni componenti della stessa maggioranza votarono favorevolmente!

Altri argomenti trattati nelle nostre interrogazioni sono state: lo stato d’abbandono degli impianti sportivi, divieti d'accesso nei parchi pubblici dei possessori di cani, i fondi per il dissesto idrogeologico, il Piano di Emergenza Comunale, il servizio di elisoccorso notturno.

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