FINANZIAMENTI PER LO SPORT: UN’OCCASIONE IRRIPETIBILE PER TUSCANIA
È
la prima volta - a 25 anni dalla legge
65/87 che istituì i fondi Italia 90 – che vengono destinati finanziamenti statali all'impiantistica di base nel settore sportivo.
In arrivo un’occasione da non farsi
scappare per valorizzare ciò che abbiamo, tutta la nostra cittadina ed incrementare
lo sviluppo del territorio. Parliamo della ristrutturazione
e messa a norma degli impianti sportivi dell’Olivo. Una tematica purtroppo
sempre attuale poiché, nonostante sia stata presente come cavallo di battaglia in ogni passata campagna elettorale, tutt’oggi la situazione risulta inalterata
se non aggravata.
L’occasione
ghiotta che abbiamo accennato è lo sblocco
dei finanziamenti statali per l’impiantistica di base nel settore sportivo.
Questi finanziamenti, attesi da 25 anni, saranno stanziati dal Ministro per gli
Affari Regionali, il Turismo e lo Sport che di concerto con il Ministro dell'Economia e
delle Finanze, il 25 febbraio hanno firmato un decreto, pubblicato sulla
Gazzetta Ufficiale del 27 aprile 2013 (il testo del decreto è consultabile qui),
di erogazione del fondo per gli impianti sportivi.
Si
tratta di 18 milioni di euro da destinare alla realizzazione o
ristrutturazione, adeguamento e messa a norma degli impianti. Il fondo
rientra nelle misure urgenti adottate dal Governo per la crescita del Paese ed
è stato istituito “per lo sviluppo e la capillare diffusione della pratica
sportiva a tutte le età e fra tutti gli strati della popolazione”.

Una completa ed esaustiva
progettualità, anche in questa occasione, è fondamentale poiché il decreto pone dei criteri precisi a cui attenersi per elaborare una graduatoria delle
singole idee proposte. Per esempio verrà data la priorità ad impianti al servizio di scuole ed
università o in cui si praticano attività sportive in diffusione negli ultimi 5
anni. Ulteriori criteri per incrementare il punteggio sono la polifunzionalità del progetto e l’uso
di energie rinnovabili. Inutile
sottolineare che tutti questi parametri possono essere rispettati. Basti
pensare all'importanza che dei moderni ed efficienti impianti sportivi potrebbero
avere per le nostre scuole e a quanto si è fatto a livello nazionale negli ultimi anni sui temi
dell’efficienza energetica e l’uso delle rinnovabili per contenere i costi
nella pubblica amministrazione ed aumentare la sostenibilità di tali opere.

Se si riuscissero a mettere a norma
gli impianti sportivi, Tuscania diventerebbe un punto nevralgico per
i giovani e non, che intendono svolgere
attività sportive. Richiamerebbe persone anche da paesi limitrofi, ora costretti
a recarsi a Montalto di Castro o Viterbo per esempio, e
contribuirebbe ad ampliare l’offerta turistica grazie al sempre più diffuso
turismo sportivo. E’ bene ricordare, infatti, che lo sport è un settore
dell'economia vasto e in rapida espansione e contribuisce in modo rilevante
alla crescita e all'occupazione rappresentando l'1,6% del Pil e generando un
giro d'affari di circa 25 miliardi di euro . In Italia le famiglie spendono 22
miliardi di euro per le attività sportive, pari al 2,3% del totale dei consumi.
Di pari passo alle spese cresce l'interesse per l'attività fisica: negli
ultimi dieci anni il numero delle persone che si è dedicato allo sport è
aumentato di 2,7 punti percentuali.
Vogliamo e dobbiamo riabituarci a
vedere questi luoghi come diritto a dei servizi per i cittadini di tutte le età
e di tutti gli interessi (non solo il calcio) e non dobbiamo rassegnarci a
portare i nostri bambini a praticare attività sportive in un altro paese, come
non si faceva neanche anni fa. Ciò è ancora più inaccettabile per quelle
persone che non hanno possibilità di muoversi, per i diversamente abili e per
tutti coloro che hanno esigenze particolari (ricordiamo infatti che gli operatori dei servizi sociali
devono anch'essi recarsi in altri luoghi).
Ovviamente per arrivare a risultati
importanti vanno attuate programmatiche politiche dello sport a medio e lungo
termine, lasciando da parte personalismi ed ogni qualsivoglia competitività
negativa che purtroppo hanno contraddistinto ogni amministrazione. Nel caso di
Tuscania basterebbe prendere spunto proprio dallo sport, che riesce a riunire
persone diverse per età e ragione sociale, e gareggiare per un obiettivo
comune. Soltanto se si fa squadra e si torna a quel senso di comunità, sempre più
dimenticato, si possono cambiare realmente le cose.
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