M5S TUSCANIA, L'ACQUA E' PUBBLICA E TALE DEVE RIMANERE


La netta volontà dei tuscanesi e degli italiani sulla gestione del servizio idrico è stata espressa a chiare lettere nel 2011 con il voto popolare: no ad una gestione volta al profitto, in cui la qualità del servizio cala mentre le tariffe e le pratiche odiose, come quelle dei distacchi idrici, aumentano sempre più.
Da quel risultato tutti i governi hanno tentato di reintrodurre ciò che il referendum aveva cancellato, tutti tentativi puntualmente annullati dalla forza dei movimenti per l’acqua e dai ricorsi alla Corte costituzionale.

Anche l’attuale governo Renzi con lo “Sblocca Italia”, votato a fine 2014, si pone tra coloro che, travolgendo diritti e sottraendo i beni alle comunità, giungono persino a mercificare l’acqua. Infatti, con l’articolo 7 del decreto “Sblocca Italia” si modifica quella parte del Testo unico ambientale (D. Lgs 152/2006) che riguarda la gestione del servizio idrico e si impone il gestore unico per ogni ambito territoriale ottimale, scelto obbligatoriamente tra chi già gestisce il 25% della popolazione del territorio interessato. Un grande aiuto alle grandi aziende e alle multiutilities, quotate in borsa, che saranno i futuri gestori, e che ha come prima e gravissima conseguenza quella di allontanare dal controllo dei cittadini e dei consigli comunali la gestione del servizio, introducendo criteri di mercato che privatizzano l’acqua e aumentano non sappiamo nemmeno di quanto le tariffe.

Ma una soluzione esiste: la Legge Regionale Lazio 5 di iniziativa popolare, legittimata da migliaia di firme, che anche il gruppo locale M5S di Tuscania ha contribuito a rendere tale. Questa legge, che sta per compiere un anno, è ancora inattuata per negligenza dell'attuale amministrazione Zingaretti. La stessa che inizialmente sventolava la legge come un grande traguardo raggiunto, dimenticandosi di non averla nemmeno scritta, essendo frutto dell'impegno dei cittadini aderenti al Forum dell'Acqua Pubblica.

Applicando quella legge si tornerebbe a una gestione pubblica, come sancito dal referendum del 2011.

Per questo motivo il 20 febbraio scorso, abbiamo presentato al Comune di Tuscania una mozione (puoi vederla QUI) con la quale lo invitiamo a farsi promotore presso la Regione Lazio affinché si attui la Legge 5, prima di assistere all'ennesimo “buco nell'acqua”. Tutti i gruppi locali 5 stelle della Tuscia stanno - contemporaneamente - facendo pressioni sulle varie amministrazioni locali perché si arrivi a questo risultato, considerando anche le precarie condizioni economiche di Talete.

È bene sottolineare come non si debba più perdere tempo: l’11 maggio 2015 scade il termine entro il quale gli Enti Locali devono affidare le infrastrutture idriche al gestore del servizio idrico integrato (come indicato dall'art. 153 del Decreto Ambientale 152/2006, modificato dal decreto Sblocca Italia). La violazione del termine comporterà l'esercizio dei poteri sostitutivi da parte del Presidente di Regione e la responsabilità erariale per l'Ente Locale. L'acqua è un bene primario e comune, chiediamo l'aiuto di tutti perché rimanga tale e accessibile ad ogni cittadino.

Movimento 5 Stelle Tuscania

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